Una delle figure più iconiche del 900, Richard Feynman si racconta nella sua autobiografia
Il premio Nobel per la fisica racconta la sua storia, con un piglio irriverente e unico
In questa lunga opera autobiografica, il fisico teorico, Nobel per la fisica e innovatore Richard Feynman racconta gran parte del suo vissuto, dagli esordi dell’infanzia fino ad arrivare al successo del premio Nobel.
L’aspettativa di trovarsi di fronte a una vita di sacrifici e studi viene smentita fin dalle prime pagine. Indubbiamente peculiare, la vita di Feynman è una vita più simile a quella di una rockstar che a quella che, secondo almeno i canoni classici, ci aspettiamo da un ricercatore e professore universitario.
Fin da bambino Feynman mostra, più di ogni altra cosa, una curiosità innata e feroce, che lo spinge a smontare e ricostruire apparecchi radiofonici e creare un laboratorio nella sua stanza. La sua capacità di astrazione mentale fuori dalla norma gli permette di visualizzare il risultato delle operazioni matematiche con facilità, capacità grazie alla quale vince diversi premi nei campionati di matematica studenteschi.
Senza problemi si laurea in fisica al MIT, proseguendo poi, spinto dai suoi stessi professori, verso il dottorato a Princeton. La fisica non è stata il suo primo amore, ma anzi, un terzo ripiego dopo i tentativi con Matematica (“troppo astratta”) e Ingegneria (“troppo pragmatica”).
Certamente anche in tali illustri ambiti accademici Feynman si distingue per capacità intellettive vivissime che gli valgono il rispetto di studenti e professori.
Il progetto Manhattan
Buona parte della narrazione è dedicata al periodo che Richard Feynman trascorre a Los Alamos, il quartier generale segreto dove assieme a un manipolo dei migliori fisici del paese lavora alla progettazione della prima bomba atomica.
La narrazione è focalizzata sugli aspetti puramente di ricerca. Non si percepisce, volutamente o no che sia, una riflessione sulle potenziali cause di sviluppare un tale ordigno.
Soltanto dopo il test della prima esplosione, che avviene con un successo su tutta la linea, l’autore espone qualche riflessione su una possibile ecatombe su scala globale.
Rimane una storia di talento e capacità incredibili, ancor più se consideriamo che Richard Feynman aveva all’epoca appena 25 anni.
Il Brasile, i bonghi, le donne e tutto il resto
L’opera è in definitiva davvero divertente e godibile.
Alcuni capitoli sono dedicati ai suoi lavori nel campo della ricerca (davvero pazzesche le innovazioni che Richard Feynman porta nella formulazione del calcolo integrale, nella teoria dell’elettrodinamica quantistica, la fisica delle particelle, arrivando anche a tesi pioneristiche nel campo delle nanotecnologie ed i computer quantistici).
Altri capitoli sono invece dedicati quasi interamente agli aspetti più goliardici e irriverenti della sua vita: le avventure in Brasile in veste di suonatore di un gruppo di samba, le risse nei night, le numerosissime donne, con tanto di inverosimili strategie di conquista, concerti di bonghi notturni imitando gli indiani, lo scassinare serrature e casseforti.
Il premio Nobel per la fisica
L’opera si conclude con l’ottenimento del premio Nobel (nel 1965, all’età di 47 per l’autore). Curiosamente secondo Richard Feynman tale prestigioso premio risulta una seccatura, e per lungo tempo medita se non valga la pena rinunciarvi.
Nella cultura popolare
Richard Feynman è stato, forse solo al pari di Albert Einstein, un illustre fisico che ha avuto una grandissima influenza anche nella cultura di massa, diventando una figura iconica citata, imitata e talvolta anche odiata (questo libro è stato oggetto anche di una causa per diffamazione da parte di uno dei suoi ex-colleghi citati nel libro. Abbastanza evidente durante la lettura).
Tra gli illustri personaggi contemporanei che hanno citato Feynman ricordo Bill Gates, che addirittura lo menziona come “il miglior professore che non ho mai avuto” e che ha investito per poter tramandare diverse opere del fisico teorico.
Tra i tanti rimandi pop che possiamo collegare a Feynman, più di ogni altro mi ha ricordato diversi episodi di Big Bang Theory. Le citazioni e Easter Eggs dedicati al noto fisico sono molteplici, dalle sue celebri equazioni nelle lavagne dell’appartamento, a riferimenti espliciti alle sue teorie fino a arrivare al concerto di bonghi di Sheldon Cooper. Sono certo che anche Richard Feynman avrebbe apprezzato, facendosi qualche bella risata.
L’autore
Richard Phillips Feynman (New York, 11 maggio 1918 – Los Angeles, 15 febbraio 1988) è stato un fisico e divulgatore scientifico statunitense, Premio Nobel per la fisica nel 1965 per l’elaborazione dell’elettrodinamica quantistica.
È conosciuto per il suo lavoro nella formulazione dell’integrale sui cammini della meccanica quantistica, la teoria dell’elettrodinamica quantistica, e la fisica della superfluidità dell’elio liquido iper-raffreddato, nonché in fisica delle particelle per la quale ha proposto il modello a partoni. Per aver contribuito allo sviluppo dell’elettrodinamica quantistica, Feynman ricevette il Premio Nobel per la fisica nel 1965.
Durante la seconda guerra mondiale aiutò nello sviluppo della bomba atomica e diventò noto al grande pubblico negli anni 1980 come membro della commissione Rogers, il comitato che indagò sul disastro dello Space Shuttle Challenger.
La sua morte avvenne piuttosto rapidamente, in seguito a una aggressiva forma tumorale, probabilmente causata dall’esposizione alle radiazioni durante gli anni a Los Alamos.