Bando a fondo perduto 2023 per startup della regione emiliano-romagnola
Data di presentazione 1 febbraio 2023, contributi fino a 700.000, ovvero 55% a fondo perduto
Con la delibera di Giunta regionale del 7 novembre 2022 la Regione Emilia-Romagna si propone l’obiettivo di supportare gli investimenti connessi a risultati della ricerca e il consolidamento di start up innovative ed in particolare intende favorire lo sviluppo di iniziative lungo tutta la catena del valore, dalla idea generation, alla accelerazione fino allo scale-up.
Le risorse finanziate destinate alla misura ammontano a 25.000.000 di euro. Una quota di 10.000.000 euro è riservata al finanziamento di progetti incentrati sulle aree tematiche intersettoriali Energia pulita sicura e accessibile, Economia circolare e Clima e Risorse naturali (aria, acqua e terra) del presente bando, che formeranno una graduatoria separata.
Possono beneficiare dell’incentivo le PMI, iscritte alla CCIAA di competenza e all’unità locale in cui si realizza il progetto in Emilia Romagna, che svolgono attività di produzione di beni e servizi:
- imprese singole
- aggregazioni di imprese, costituite nella forma del contratto di rete stipulato e registrato presso la Camera di Commercio competente in data antecedente alla data di presentazione della domanda
- consorzi con attività esterna
- soggetti giuridici iscritti al REA
I suddetti beneficiari non devono essere in difficoltà, aver depositato presso la Camera di Commercio competente al momento della presentazione della domanda almeno due bilanci relativi agli anni 2020 e 2021.
Le grandi imprese possono partecipare al Bando Emilia Romagna per progetti di ricerca e sviluppo a condizione che assumano almeno un ricercatore nel progetto e sviluppino il progetto di ricerca in collaborazione con PMI non appartenenti allo stesso gruppo di imprese.
Per progetto di ricerca cooperativa si intende che il progetto sarà presentato da una rete di imprese, come sopra definita, in cui è inclusa una grande impresa, che non potrà coprire più del 70% del costo totale del progetto; oppure, il progetto sarà presentato singolarmente da una grande impresa, accompagnato da un “contratto di collaborazione” che sarà oggetto di una specifica verifica da parte del nucleo di valutazione.
Le imprese proponenti devono essere in grado di sfruttare direttamente i risultati attesi da un punto di vista industriale e garantire una ricaduta industriale e occupazionale nelle unità locali situate nel territorio della Regione Emilia-Romagna.
Quali sono i progetti agevolabili
Il nuovo bando della Regione Emilia Romagna incentiva i progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale. I progetti devono prevedere “attività significative” di entrambe le tipologie, a pena di inammissibilità, e devono terminare le attività entro il 31.12.2024. Una delle due “attività significative” tra RI e SS deve rappresentare almeno il 20% del costo totale del progetto.
I progetti devono essere realizzati in un’unità locale situata nel territorio della RI, regolarmente registrata presso la CCIAA competente.
Devono essere finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, servizi o sistemi produttivi, o di rilevanti innovazioni degli stessi, promossi da imprese e con il supporto di organismi di ricerca e/o con i laboratori della Rete Alta Tecnologia accreditati ai sensi della Determinazione Dirigenziale n. 15375/2022, di interesse per il sistema produttivo con riferimento alle aree tematiche intersettoriali della S3, con particolare attenzione ai temi dell’economia circolare e dell’adattamento ai cambiamenti climatici e con l’obiettivo di rafforzare l’offerta di ricerca, coinvolgere nuovi ricercatori e promuovere la qualificazione delle filiere produttive regionali, attraverso un’elevata capacità brevettuale, lo sviluppo di tecnologie di frontiera, l’implementazione di soluzioni innovative e l’impatto sociale e territoriale.
Individuano come prevalente una delle aree tematiche intersettoriali della S3 2021-2027 insieme ad almeno un’attività tra quelle descritte nel perimetro d’ambito come indicato nell’Appendice 1;
prevedere la collaborazione con organismi di ricerca italiani e stranieri, strutture di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico appartenenti alla Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e accreditati per un importo minimo di 40.000 euro, ridotto a 20.000 euro per le Industrie Culturali e Creative a pena di inammissibilità della domanda.
Si basano su una soluzione innovativa da proporre al mercato, già individuata al momento della presentazione della domanda di agevolazione, con un chiaro impatto in termini di sostenibilità e in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
Sono ammissibili le seguenti categorie di spese sostenute dopo la presentazione della domanda e prima della data di rendicontazione:
- ricerca contrattuale con enti di ricerca e/o laboratori di rete, brevetti derivanti dalla ricerca, sviluppo di software specifici, servizi di consulenza di natura tecnico-scientifica, spese per l’utilizzo di laboratori di ricerca o di sperimentazione;
- acquisto/noleggio di strumentazione scientifica, attrezzature industriali, acquisto di brevetti, software specialistico nella misura massima del 40% del totale della voce di spesa;
realizzazione fisica di prototipi nella misura massima del 40% del totale della voce di spesa 1. 2 (solo per lo sviluppo sperimentale) - personale impegnato in attività di ricerca, progettazione e sperimentazione, assunto con contratto di lavoro subordinato, imputabile forfettariamente nella misura massima del 20% del totale delle voci di spesa
- spese generali, calcolate nella misura forfettaria del 5% del totale dei costi diretti ammissibili
Contributi a fondo perduto dedicati ai progetti
L’incentivo previsto dal Bando per i Progetti di Ricerca e Sviluppo della Regione Emilia Romagna consiste in un contributo a fondo perduto con le seguenti intensità:
- fino al 45% delle spese ammissibili relative ad attività di ricerca industriale
- fino al 20% delle spese ammissibili relative ad attività di sviluppo sperimentale
La misura prevede una maggiorazione fino a 10 punti percentuali per le PMI a condizione che l’impresa si impegni ad assumere 1 ricercatore, oppure fino a 5 punti percentuali per progetti che prevedono collaborazioni con laboratori della Rete accreditati ai sensi del DD 15375/2022, per un importo complessivo di almeno 20.000 euro.
Per quanto riguarda le condizioni relative al “Ricercatore”: un dipendente in possesso di laurea magistrale, che non abbia superato i 35 anni di età, impiegato stabilmente in azienda con funzioni di ricerca e sviluppo, e che svolga attività di ricerca riconducibile al progetto presentato. Per quanto riguarda le specifiche sulle “Assunzioni”: contratto a tempo pieno e indeterminato. Per i contratti di apprendistato, sarà considerato valido solo il contratto di alto apprendistato. Le assunzioni dovranno essere formalizzate successivamente alla data di presentazione della domanda ed entro la fine del progetto.
L’importo massimo del contributo è di 500.000 euro nel caso di una singola PMI o di una rete di PMI e di 700.000 euro nel caso di una GI o di una rete comprendente una GI.
Presentazione della domanda
Le imprese beneficiarie della regione Emilia Romagna possono richiedere l’incentivo per progetti di ricerca e sviluppo presentando la domanda a partire dalle ore 13.00 del primo febbraio 2023 fino al 28 febbraio 2023. I progetti saranno selezionati sulla base di una procedura di valutazione a graduatoria, composta da un’istruttoria formale e una sostanziale.
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