Con “Irriducibile” Federico Faggin ci porta oltre la fisica

La coscienza può essere riportata a un fenomeno matematico? Proviamoci.

Molto azzeccata la scelta del titolo, “Irriducibile”, che sembra inizialmente riportare al senso comune di “ostinato, sostenuto da grande fermezza o ostinazione”.

Proseguendo nella lettura invece si intuisce che il termine va ricondotto al suo significato più letterale, e anzi, matematico: la coscienza come mattone primario, essenziale, atomico.

Secondo Faggin, la coscienza esiste prima (a monte) della materia.

La coscienza è un fenomeno puramente quantistico e questo prova che non può cessare di esistere con la morte del corpo, perché esiste in una realtà molto più vasta di quella della fisica classica.

Chi segue e conosce Faggin sa che egli non sia nuovo a questo tipo di esplorazioni, a cavallo tra la fisica e il metafisico.

Questa è anche la mission della sua fondazione, “Federico & Elvia Faggin Foundation“: la Fondazione è interessata alla ricerca scientifica della coscienza nell’ipotesi che essa sia una proprietà irriducibile della natura.

Irriducibile: di cosa parla?

Faggin riparte un po’ come fa in ogni sua opera dal suo incredibile e unico vissuto personale. Dalla provincia italiana fino al successo nel cuore della tecnologia mondiale, in Silicon Valley. Come è noto infatti Faggin è considerabile uno dei padri del microprocessore, oltre che dello schermo touch e di molte altre innovazioni sia di puro hardware che di processo in ambito tech. Per approfondire gli aspetti legati alla storia personale dell’autore, suggeriamo Silicio.

Irriducibile vuole esplorare i limiti della coscienza umana e risalire mediante un approccio che definirei basato sulla scienza, ma non strettamente scientifico, ai componenti fondamentali del nostro universo.

Nella prima parte Faggin mantiene una vicinanza più rigorosa alla fisica, tracciandone un perimetro. All’interno del quale nella seconda parte si muove per definire, anche grazie ad alcune identità da lui stesso create, la genesi della coscienza.

Neologismi “irriducibili”

Nel corso del libro, Faggin introduce nuovi termini per descrivere i concetti chiave del suo pensiero, rendendo evidente il suo tentativo di costruire un linguaggio adatto alla complessità del fenomeno della coscienza. Sono di fatto neologismi in quanto attingono a terminologia esistente ma assegnano ai termini un significato completamente nuovo.

  1. Unità fondamentale: un’entità non materiale e irriducibile che rappresenta il “mattone” primario della realtà. Le “Seity”.
  2. Intelligenza consapevole: una forma di conoscenza che emerge dall’integrazione tra l’unità fondamentale e l’esperienza soggettiva.
  3. Realtà implicita ed esplicita: termini mutuati dalla fisica quantistica per indicare la dualità tra il mondo percepito e quello sottostante, accessibile solo attraverso la coscienza.

L’eredità di Irriducibile

“Irriducibile” apre una porta su un nuovo filone di ricerca, che pur partendo da una premessa scientifica, in realtà trovo prettamente filosofica.

Il tentativo di riportarla in un ambito scientifico, a mio parere non sempre riuscito, rischia di indebolirla più che rafforzarla.

Il dibattito però e la traccia che Faggin segna è di indubbio interesse. Vediamo dove porterà questo ambito di ricerca.

L’autore

Federico Faggin è un fisico, inventore e imprenditore italiano naturalizzato statunitense.

Fu capo progetto e progettista dell’Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori 8008, 4040 e 8080 e delle relative architetture.

Ha fondato e diretto l’azienda ZiLOG, la prima azienda dedicata esclusivamente ai microprocessori, presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80.

Ha fondato Synaptics, azienda famosa in tutto il mondo per la produzione di touch screen e touchpad.

Nel corso della sua esistenza, Faggin ha raccolto qualcosa come sei lauree honoris causa, la National Medal of Technology, la più alta onorificenza USA nel mondo tech, conferitagli direttamente dal Presidente Barack Obama, oltre a diverse onorificenze italiane tra le quali citiamo la Medaglia d’oro per la Scienza e Tecnologia della Presidenza del Consiglio.

Ha gettato le basi per soluzioni tecnologiche in uso ancora al tempo presente e ha contribuito a soluzioni di primaria importanza per la genesi dei moderni applicativi hardware e software.

Faggin vanta un incredibile successo sia come lavoratore dipendente, che come imprenditore

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