I piani di intervento per la competitività e la ricerca per le imprese italiane
Transizione 4.0. Credito d’imposta
Le misure messe in atto per le imprese hanno finalità diverse e, più in generale in questa area di intervento, costituiscono un’evoluzione dell’ancora attivo Programma Industria 4.0.
Attraverso il Credito d’imposta nel Piano nazionale di recupero e resilienza è prevista la copertura delle spese sostenute dalle imprese in ambiti specifici, da richiedere attraverso le dichiarazioni dei redditi dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2023.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Beneficiari: imprese che investono in beni strumentali nuovi per strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato italiano.
Riconosciuto anche a chi esercita arti e professioni, ai soggetti aderenti al regime forfettario, alle imprese agricole e alle imprese marittime
Durata dell’intervento: attivo fino al 31 dicembre 2022, entro il 30 giugno 2023 se il relativo ordine è accettato dal venditore e il pagamento degli acconti è effettuato per un importo almeno pari al 20% del costo di acquisizione al 31 dicembre 2022.
Come accedere
Per i beni strumentali materiali e immateriali tecnologicamente avanzati, le imprese sono tenute a produrre una semplice relazione tecnica rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale o un’attestazione di conformità rilasciata da un organismo di certificazione accreditato, dalla quale risulti che il bene possiede le caratteristiche richieste dagli allegati A e B della legge 232/2016
per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
Spese ammissibili al credito d’imposta
– Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n.232-ex Iperammortamento).
Credito d’imposta previsto per le annualità 2021 e 2022 in diverse percentuali
– Beni immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (Allegato B, legge 11 dicembre 2016, n.232 come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n.205).
Credito d’imposta previsto per il 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro
– di altri beni strumentali materiali (ex Super Ammortamento) diversi da quelli inclusi nell’allegato A.
Credito d’imposta previsto per gli anni 2021 e 2022
– altri beni strumentali immateriali diversi da quelli inclusi nell’allegato B.
Credito d’imposta previsto per gli anni 2021 e 2022.
Credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design
Beneficiari: tutte le imprese residenti in Italia
Durata dell’intervento: attivo fino al 31 dicembre 2022
Come si accede
Per il periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2019 e fino al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui le spese sono state sostenute e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi, fino al completamento del loro utilizzo.
Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di presentazione saranno stabiliti con Decreto Direttoriale.
Il credito può essere utilizzato solo in compensazione.
Spese ammissibili al credito d’imposta
- attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale
il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% delle spese ammissibili nel limite massimo di 4 milioni di euro (comma 200 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019) - attività di innovazione tecnologica
il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 2 milioni di euro, ovvero nella misura del 15% delle spese agevolate nel limite massimo di 2 milioni di euro in caso di obiettivi di trasformazione dei processi aziendali secondo i principi dell’economia circolare o del paradigma 4.0 (comma 201 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019) - attività di progettazione e ideazione estetica
il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 10% delle spese ammissibili nel limite massimo di 2
milioni di euro (comma 202 della legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019).
Credito d’imposta formazione 4.0.
Beneficiari: tutte le imprese residenti nel territorio italiano
Come accedere
Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino al termine del suo utilizzo. fino al termine del suo utilizzo. Credito utilizzabile solo in compensazione.
Spese ammissibili al credito d’imposta
- spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione
- costi di esercizio relativi ai formatori e ai partecipanti alla formazione e costi dei servizi di consulenza direttamente connessi al progetto di formazione
- le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette.
Le attività formative dovranno riguardare: vendita e marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione e tecnologie con riferimento alle tematiche della Formazione 4.0
Internazionalizzazione e competitività
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza le misure a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese sono sostenuti dalla Missione 1, Componente 2 e da almeno tre diverse linee d’investimento. Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza sostiene l’internazionalizzazione delle imprese anche attraverso il rifinanziamento e la ridefinizione di misure già attive
Obiettivo dell’intervento
In questo ambito d’intervento gli obiettivi si concentrano sulla produzione di carburo di silicio e sugli effetti sull’economia per aumentare entro giugno 2026 la capacità produttiva di almeno 374.400 substrati di carburo di silicio all’anno. Per centrare l’obiettivo occorre:
- generare almeno 700 nuovi posti di lavoro nel comparto investimenti da realizzare in linea con le norme vigenti in materia di aiuti di Stato
- generare effetti positivi sull’occupazione di operai specializzati e ricercatori.
I fondi PNRR integreranno le misure statali già attivate in questo settore.
MISE Per l’IPCEI Microelettronica – Progetti importanti di Interesse Comune Europeo nel campo della Microelettronica
Aiuti di Stato per Francia, Germania, Italia e Regno Unito autorizzati dalla Commissione europea nel 2018
Risorse: 1.750 milioni di aiuti di stato, approvati dalla Commissione europea nel 2018 che i 4 stati potranno concedere a favore delle aziende che partecipano all’implementazione dell’IPCEI.
Per sostenere l’attuazione dell’IPCEI sono stati stanziati ad oggi, con Legge e decreti successivi, i seguenti:
– 410,2 milioni per il periodo 2019-2024
– 325,85 milioni stanziati a luglio 2021
Beneficiari: possono essere ammessi al sostegno del Fondo Microelettronica IPCEI anche ulteriori soggetti rispetto a quelli individuati dalla Decisione della Commissione Europea C(2018) 8864 del 18 dicembre, previa notifica e successiva approvazione della Commissione Europea: per l’Italia al momento è prevista la partecipazione diretta di un’impresa e di un ente di ricerca
Durata dell’intervento: attivo fino al 31 dicembre 2025
Obiettivo dell’intervento
L’IPCEI Microelettronica ha gli obiettivi di
- sostenere attività di ricerca, sviluppo in tecnologie e componenti microelettronici innovativi che possano essere trasferiti alle industrie a valle
- generare applicazioni nuove o migliorate o ulteriori attività di ricerca e sviluppo nelle cinque aree tecnologiche: di chip ad alta efficienza energetica, di semiconduttori di potenza sensori intelligenti, attrezzature ottiche avanzate, e materiali compositi.
Investimento 5. Sub misura 1
Obiettivo dell’intervento
Rifinanziamento del Fondo 394/81 gestito da SIMEST. Le risorse finanziarie saranno dirette a investimenti a sostegno delle PMI italiane per sviluppare la competitività in termini di innovazione e sostenibilità. In particolare per sviluppare
- programmi di accesso ai mercati esteri
- e-commerce
Come accedere
Attraverso il portale Simest fino al 22 maggio 2022 salvo esaurimento fondi.
INVITALIA. Digital trasformation
Incentivo che favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese. Istituito dal Decreto Crescita, è promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia. Risorse: 100 milioni di euro.
Beneficiari: micro, piccole e medie imprese, anche in forma aggregata, in cui sia presente, come promotore capofila, un DIH (Digital Innovation Innovation Hub) o un EDI (Digital Ecosystem for Innovation), di cui al Piano Nazionale Impresa 4.0.
Imprese iscritte come attive nel Registro delle Imprese, operanti prevalentemente o principalmente nel settore manifatturiero e/o nei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio, che abbiano realizzato, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un ammontare di ricavi delle vendite e delle prestazioni pari ad almeno 100.000 euro.
Agevolazioni: concesse sulla base di una percentuale nominale di costi e spese ammissibili pari al 50%, articolata come segue:
- 10% sotto forma di contributo
- 40% sotto forma di finanziamento agevolato
INVITALIA: Voucher internazionalizzazione
Finanziamento delle spese sostenute per usufruire di servizi di consulenza forniti da Temporary Export Manager (TEM) con competenze digitali, temporaneamente inseriti in azienda e iscritti nell’elenco speciale del Ministero degli Affari Esteri del 18 agosto 2020, a cui possono rivolgersi professionisti e aziende con competenze nei processi di sviluppo aziendale e di trasformazione digitale per l’export, che abbiano maturato significative esperienze di supporto manageriale nei percorsi di internazionalizzazione aziendale.
Beneficiari: Micro, piccole e medie imprese manifatturiere (Ateco C) con sede in Italia e anche costituite in rete che vogliono espandersi o consolidarsi sui mercati esteri
Durata dell’intervento: fino ad esaurimento fondi
Come accedere Attraverso il portale Simest è già possibile caricare le domande di finanziamento. Contributo concesso in regime “de minimis
Investimento 6. Sistema della proprietà industriale
Obiettivo dell’intervento
Sostenere il sistema della proprietà industriale e la sua riforma (Riforma 1 di questa componente), per tutelare idee, attività lavorative e processi generati dall’innovazione, garantire un vantaggio competitivo a chi li ha generati e riconoscere i fattori distintivi delle produzioni Made in Italy
Attraverso il sostegno finanziario a progetti di imprese ed enti di ricerca in materia di proprietà industriale per
- misure relative ai brevetti (Brevetti+): entro dicembre 2023 aumentare l’ammontare delle risorse finanziarie per la misura Brevetti+
- progetti PoC (Proof of Concept): finanziamento entro dicembre 2024
- rafforzamento degli uffici di trasferimento tecnologico (TTO)
Contratti di sviluppo
Le imprese italiane sono di dimensioni più contenute rispetto alla media europea, questo rende più difficile creare e sfruttare economie di scala, sostenere i costi dell’innovazione e aumentare
la produttività. Il supporto finanziario agli investimenti (sia contributi, sia prestiti agevolati) di questo intervento sarà sostenuto attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo, operativo dal 2012.
Investimento 5. Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione – sub misura 2 (Competitività e Resilienza delle filiere produttive)
Obiettivo dell’intervento
Finanziare investimenti strategici e innovativi e progetti di filiera. In particolare, sostenere finanziariamente le imprese per
- programmi di sviluppo industriale
- programmi di sviluppo per la tutela dell’ambiente
- attività di mobilità sostenibile e turismo
La misura è coerente con la normativa in materia di aiuti di stato e le risorse renderanno possibili circa 40 Contratti di Sviluppo con un importante effetto leva sugli investimenti (entro marzo 2022 entrata in vigore di un decreto che include la politica di investimento dei Contratti di Sviluppo)
I Contratti di Sviluppo
Sono il principale strumento di facilitazione dedicato al sostegno di programmi di investimento su larga scala strategici e di produzione innovativa.
Risorse: 4.525 milioni (per il periodo di programmazione 2014-2020)
Durata dell’intervento: riapertura dei termini di presentazione dal 20 settembre 2021
Soggetto gestore dell’intervento: INVITALIA
Beneficiari: può essere costituito da una o più imprese, italiane o straniere, di qualsiasi dimensione
Agevolazioni per:
- programmi di sviluppo industriale
- programmi di protezione ambientale
- programmi di sviluppo e attività turistiche
Imprenditoria femminile
L’investimento mira a favorire l’aumento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro, in particolare sostenendo l’attività imprenditoriale femminile.
La misura mira a
- rimodulare gli attuali sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile per aumentarne l’efficacia
- facilitare la realizzazione di progetti imprenditoriali già avviati e operativi
- sostenere le startup femminili attraverso il mentoring e l’assistenza tecnico-manageriale
- creare un clima favorevole all’imprenditoria femminile attraverso una comunicazione mirata all’imprenditoria femminile.
Obiettivo dell’intervento
Con il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza si intende sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti attuali per sostenere l’avvio e la realizzazione di progetti imprenditoriali per le imprese a conduzione femminile o prevalentemente femminile.
Il “Fondo Impresa Donna”, istituito con Decreto del 2 ottobre 2021, sostiene l’imprenditoria femminile anche rafforzando finanziariamente misure già esistenti come NITO e Smart&Start
Si prevede di finanziare 700 imprese entro giugno 2023 e 2.400 entro giugno 2026.
ON – Oltre Nuove imprese a tasso zero
Risorse: 16 milioni (ancora disponibili al 9 luglio 2021)
Durata dell’intervento: fino ad esaurimento fondi sulla piattaforma INVITALIA
Beneficiari: giovani tra i 18 e i 35 anni e donne
Agevolazioni: prevedere un mix di finanziamenti a tasso zero e a fondo perduto per progetti d’impresa con
per progetti imprenditoriali con spese fino a 3 milioni di euro, che possono coprire fino al 90% delle spese totali ammissibili.
Nuova Autoimpiego
Durata dell’intervento: fino ad esaurimento fondi sulla piattaforma INVITALIA
Beneficiari: donne inattive, NEET (Not in Education, Employment or Training) e disoccupati di lunga durata con una forte attitudine al lavoro autonomo e all’imprenditorialità.
Agevolazioni: prestiti a tasso zero fino a 50.000 euro per l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse dai NEET, su tutto il territorio nazionale.
L’incentivo è gestito nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, sotto la supervisione dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro.
Agevolazioni alle imprese per la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale
Risorse: 223 milioni di euro
Durata dell’intervento: fino ad esaurimento delle risorse
Beneficiari: imprese e cooperative sociali, ONLUS
Agevolazioni: concesse in regime di “de minimis”, prevedono finanziamenti agevolati per progetti con spese ammissibili tra per progetti con spese ammissibili tra 200 mila e 10 milioni di euro
Obiettivi:
- aumento dell’occupazione delle categorie svantaggiate
- inclusione sociale di persone vulnerabili
- raggiungimento di specifici obiettivi di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, del territorio e del patrimonio storico-culturale
- altri benefici derivanti da un’attività di rilevante interesse pubblico o di utilità sociale
MLPS. Sgravi fiscali per l’assunzione di donne svantaggiate
La Commissione europea ha autorizzato un esonero contributivo per favorire l’assunzione di donne svantaggiate (legge di bilancio 2021). donne svantaggiate (legge di bilancio 2021). L’Inps ha fornito le modalità operative per la fruizione del beneficio (messaggio n. 3809 del 5 novembre 2021).
L’incentivo (art. 1 cc. 16-19 L 178/2020) prevede l’esonero totale (fino a un massimo di 6.000 euro) dai contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi dovuti dai datori di lavoro che, nel biennio 2021-2022, assumono donne svantaggiate o trasformano i rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato (circolare Inps n. 32/2021).
Come
Stipula del contratto a tempo determinato: esonero contributivo per 12 mesi. L’incentivo è dovuto anche in caso di proroga del contratto, fermo restando la durata complessiva di 12 mesi.
Stipulazione di contratto a tempo indeterminato: esonero contributivo di 18 mesi.
Trasformazione di un rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato: lo sgravio contributivo è esteso fino al 18° mese dalla data di assunzione (art. 4, comma 9, legge 92/2012).
Risorse: copertura tramite programma UE Next Generation
- 37,5 milioni di euro per il 2021
- 88,5 milioni di euro per il 2022
Beneficiari
Lavoratrici e lavoratori ammissibili alle prestazioni
- di almeno 50 anni e disoccupate da più di 12 mesi
- Qualsiasi età purché prive di impiego regolare da almeno 6 mesi e residenti nelle Regioni ammesse al finanziamento europeo occupate in professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da una marcata disparità occupazionale di genere (superiore al 25%);
- Qualsiasi età purché non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque siano residenti.
Datore di lavoro che effettui assunzioni che comportino un aumento occupazionale netto (differenza tra il numero tra il numero di lavoratori impiegati in ogni mese e il numero di lavoratori impiegati in media nei 12 mesi precedenti). impiegati nei 12 mesi precedenti). Gli aiuti devono essere concessi alle imprese che non sono in difficoltà al 31.12.2019 o che hanno incontrato difficoltà o si sono trovate in una situazione di difficoltà successivamente.
La Commissione europea ha previsto che possano essere concessi aiuti alle microimprese o alle piccole imprese che erano già in difficoltà al 31.12.2019, purché non siano sottoposte a procedure di insolvenza e non abbiano ricevuto aiuti al salvataggio o alla ristrutturazione.
Agevolazioni
L’incentivo è cumulabile con altre esenzioni o riduzioni di aliquote, nei limiti dei contributi previdenziali dovuti, purché per le altre esenzioni di cui si intende beneficiare non sia espressamente previsto un divieto di cumulo con altri regimi.
Startup
La misura è volta a integrare le risorse del Fondo Nazionale per per l’Innovazione, lo strumento già attivo e gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia. Attraverso questa iniziativa, realizzata dal MISE, sarà possibile ampliare il numero di imprese innovative che beneficiano del Fondo, finanziando investimenti privati in grado di generare impatti positivi e valore aggiunto sia nel campo della ricerca che nell’economia nazionale.
Obiettivo dell’intervento
L’investimento permetterà di sostenere 250 piccole e medie imprese innovative con investimenti per 700 milioni di euro (partecipazione media pari a 1,2 milioni).
Smart&Start Italia
Risorse: 100 milioni
Durata dell’intervento: fino ad esaurimento delle risorse. Presentazione delle domande online sul sito di Invitalia (soggetto gestore)
Beneficiari: start-up innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese | team di persone fisiche | società estere che si impegnano a stabilire una sede in Italia.
Agevolazioni: finanziamento di business plan con spese comprese tra 100.000 e 1,5 milioni di euro per l’acquisto di beni di investimento, servizi, spese di personale e costi di gestione aziendale. Finanziamento a tasso zero senza garanzia, che copre l’80% delle spese ammissibili. La percentuale sale al 90% se l’avvio è costituito interamente da donne o da giovani con meno di 36 anni.
Obiettivo: sostenere le giovani start-up e realizzare progetti con un significativo contenuto tecnologico e innovativo, ovvero
- sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, intelligenza artificiale, blockchain e internet delle cose
- sfruttamento economico dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata
I business plan possono essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca enti di ricerca, incubatori e acceleratori di impresa, Digital Innovation Hub.
Ricerca e innovazione
Con questa componente si intende rafforzare il rapporto tra Ricerca e Impresa, con il passaggio a un modello di sviluppo basato sulla conoscenza per l’innovazione aziendale.
Gli effetti attesi della componente includono un aumento significativo del volume di spesa in attività di R&S e un livello più efficace di collaborazione tra la ricerca pubblica e il mondo delle imprese.
Investimento 1.4: Rafforzamento delle strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S” su alcune tecnologie abilitanti
Risorse: 1.600 milioni
Beneficiari (enti proponenti): la manifestazione di interesse deve essere presentata da un ente supervisionato dal MUR. I soggetti privati possono partecipare al Centro Nazionale fin dalla sua istituzione. Partecipano alle attività ricevendo un finanziamento nei limiti della legislazione sugli aiuti di Stato.
Durata dell’intervento: apertura dicembre 2021
Obiettivo: i Centri Nazionali (NC) sono dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad aree tecnologiche coerenti con le priorità dell’agenda europea della ricerca e con i contenuti del PNR 2021-27. Sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati.
Investimento 1.5: Creazione e rafforzamento degli ecosistemi di innovazione come leader di R&S
Risorse: 1.300 milioni
Beneficiari (proponenti): la manifestazione di interesse deve essere presentata da un ente supervisionato dal MUR. Gli enti locali, e altri soggetti pubblici e privati, possono partecipare all’ecosistema fin dalla sua istituzione
Durata dell’intervento: apertura dicembre 2021
Obiettivo: svolgono un ruolo cruciale nella creazione e promozione dell’innovazione per la sostenibilità di un territorio. Non hanno temi predeterminati, ma un approccio orientato alle grandi sfide, incoraggiando la creazione di innovazione. Le attività sono legate all’istruzione superiore, alla ricerca applicata, all’innovazione in aree specifiche, definite in base alla specializzazione del territorio.
Investimento 3.1: Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di Infrastrutture di Ricerca (IR) e Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione (II)
Risorse: 1.580 milioni di euro
Beneficiari (enti proponenti): La manifestazione di interesse deve essere presentata da un soggetto vigilato dal MIUR nel caso delle IR, o da un partenariato pubblico-privato nel caso delle Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione (II).
Durata dell’intervento: apertura dicembre 2021
Obiettivo: finanziare la creazione di nuove Infrastrutture di Ricerca (IR),
l’aggiornamento delle capacità delle Infrastrutture di Ricerca esistenti o la messa in rete tematica o multidisciplinare delle infrastrutture.
messa in rete tematica o multidisciplinare di infrastrutture esistenti (con eventuale aggiornamento delle capacità scientifiche e tecniche).
Le Infrastrutture di Ricerca rispondono alle esigenze della comunità scientifica e del paese e rappresentano un elemento di competitività nella ricerca nazionale ed europea.
competitività nella ricerca nazionale ed europea.
La misura sosterrà inoltre lo sviluppo e l’implementazione di Infrastrutture Tecnologiche di Innovazione per fornire servizi tecnologici unici, in particolare ma non solo, ai soggetti che svolgono attività economica
Turismo e cultura
Il PNRR stanzia 2.400 milioni di euro per il turismo che, grazie alla leva finanziaria, potrà generare investimenti per un totale di 6.900 milioni di euro.
I 2.400 milioni di euro saranno distribuiti come segue:
- 1.786 milioni di euro, per la creazione di un Fondo Nazionale del Turismo, che comprende l’attivazione di numerosi progetti di sviluppo per le imprese del settore;
- 114 milioni di euro, per attivare il Digital Tourism Hub, una nuova piattaforma digitale che promuove la crescita e la diffusione del turismo nazionale;
- 500 milioni di euro per il progetto “Caput Mundi”, in vista del Giubileo che si terrà a
Roma nel 2025.
Con il Decreto Legislativo n. 152 del 6 novembre 2021 recante “Misure urgenti finalizzate alla realizzazione degli obiettivi del Programma nazionale di riforma per il 2021” (attualmente in fase di conversione in legge) sono già state definite le prime quattro linee di intervento nell’ambito degli investimenti destinati alle imprese del settore turistico.
Investimento 4.2.1 linea di progetto “Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Credito d’Imposta”
Contributi e credito d’imposta per le imprese turistiche:
500 milioni per finanziare il Superbonus all’80% (in credito d’imposta) oltre a contributi a fondo perduto per le imprese turistiche (incrementabili, sulla base di casi specifici, fino a un massimo di 100.000,00 per azienda), finalizzati a sostenere investimenti per migliorare la qualità dell’offerta ricettiva. In particolare per le spese relative a:
a) interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e riqualificazione antisismica;
b) interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche
c) interventi edilizi funzionali agli interventi precedenti
d) realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo sviluppo delle attività termali
e) spese per la digitalizzazione; a breve è prevista la pubblicazione da parte del Ministero del Turismo del bando con le modalità di richiesta per l’erogazione degli incentivi.
Investimento 4.2.4 linea di progetto “Sostegno alla creazione e al consolidamento delle PMI nel turismo con PMI nel turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI)”
Garanzie per finanziamenti nel settore del turismo
358 milioni di euro per garanzie per finanziamenti nel settore del turismo (concesse da istituti di credito alle stesse tipologie di (concesse da istituti di credito alle stesse tipologie di imprese beneficiarie della precedente misura) la nuova “Sezione speciale turismo” del nuovo “Sezione speciale turismo” del Fondo di garanzia per le PMI, con una riserva del 50% dedicata ad interventi volti a sostenere il 50% dedicata ad interventi volti a sostenere investimenti di riqualificazione energetica;
potranno essere garantiti anche i finanziamenti concessi ai nuovi imprenditori del settore turistico fino a 35 anni di età. 35 anni di età); le garanzie sono concesse a titolo gratuito, l’importo massimo garantito per singola impresa è elevato a 5 milioni di euro, sono ammissibili alla garanzia le imprese con un numero di dipendenti non superiore a 499, la percentuale di copertura della garanzia diretta è stabilita nella misura massima stabilita nella misura massima del 70% dell’importo di ciascuna operazione finanziaria
Investimento 4.2.5 linea di progetto “Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e investimenti per lo sviluppo”
Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo:
180 milioni di euro per l’attivazione di un Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e investimenti di sviluppo nel settore turistico per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale compresi tra 500 mila euro e 10 milioni di euro sostenuti dalle tipologie di imprese di cui ai punti precedenti e anche dai proprietari degli immobili in cui viene esercitata l’attività imprenditoriale; è previsto un contributo diretto nella misura del 35% rispetto alla spesa ammissibile in combinazione con la concessione di finanziamenti agevolati fino a 15 anni a copertura dei costi non sostenuti dal contributo diretto. Questi incentivi sono alternativi a quelli previsti per il riconoscimento del Superbonus 80% e non sono cumulabili con altre agevolazioni concesse per gli stessi interventi. Con il prossimo decreto adottato dal Ministero del Turismo di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze saranno definiti i criteri per l’erogazione dei contributi e dei finanziamenti agevolati.
Investimento 4.2.2 linea di progetto “Digitalizzazione Agenzie e Tour Operator”
Credito d’imposta per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator agenzie e tour operator:
98 milioni per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator con codici ATECO codici 79.1, 79.11, 79.12, sotto forma di credito d’imposta utilizzabile in compensazione del 50% dei costi sostenuti e del 50% dei costi sostenuti e fino ad un importo massimo complessivo di 25.000,00 per azienda; e 25.000,00 per azienda; con un prossimo Decreto del Ministero del Turismo di concerto con il Ministero del Turismo di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze saranno individuate le modalità applicative per il riconoscimento degli incentivi.
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