“Switch: how to change things when change is hard” , una delle mie letture preferite, che non mi stanco mai di consigliare. Mi ha davvero insegnato tanto.
Il cambiamento è spesso difficile, e sembra che le persone lo ostacolino con forza. Eppure è vero che da millenni le persone si sposano, si lasciano, fanno figli, cambiano lavoro. Eventi nella loro natura anche fortemente traumatici.
Allora dove sta la verità?
Second Chip e Dan Heath, il problema è un conflitto presente nel nostro cervello. Una mente razionale (il pilota dell’elefante) e la mente emotiva (un grande, grosso, inquieto elefante).
I due autori e psicologi hanno infatti scoperto che le nostre azioni sono guidate da impulsi che scaturiscono da aree diverse del cervello. Per semplicità nel testo vengono identificate come “menti” anche se poi dal punto di vista biologico non è proprio così: la mente razionale e la mente emotiva, che competono per il controllo.
La mente razionale vuole un fisico sensuale e attraente per piacere al maggior numero di potenziali partner possibili. La mente emotiva vuole un biscotto al cioccolato e lo vuole subito!
La mente razionale vuole cambiare qualcosa al lavoro; la mente emotiva ama il comfort della routine esistente.
Questa tensione può condannare alla stasi, ma se viene superata, il cambiamento può arrivare rapidamente.
In Switch, i fratelli Heaths mostrano come le persone di tutti i giorni – dipendenti e manager, genitori e infermieri – hanno unito le due menti e, di conseguenza, hanno raggiunto risultati sorprendenti.
Gli umili tirocinanti di medicina che sono riusciti a sconfiggere una pratica medica radicata, vecchia di decenni, che metteva in pericolo i pazienti.
Il guru dell’organizzazione casalinga che ha sviluppato una tecnica semplice per superare la paura delle pulizie domestiche.
Il manager che ha trasformato una squadra di assistenza clienti carente in fanatici del servizio, eliminando uno strumento classico del customer care in modo inaspettato.
Oltre ai casi pratici sono raccolte numerose pillole facili da ricordare che più di una volta sono riuscito a mettere in pratica sul mio lavoro, per farmi portatore del cambiamento. Un testo forse non famoso quanto meriterebbe qui in Italia ma da avere assolutamente.