La metodologia Scrum è uno dei framework più popolari ed efficaci nell’ambito delle metodologie agili di gestione dei progetti.

Originariamente sviluppato per il settore dello sviluppo software, Scrum è oggi applicato in vari contesti di progetto che richiedono rapidità, flessibilità e iterazione continua.

Nella moderna industria basata su prodotti digitali i requisiti cambiano velocemente.  È perciò importante adattarsi alle novità rapidamente per consegnare risultati in tempi brevi: Scrum offre una struttura che aiuta i team a gestire il loro lavoro in modo agile ed efficiente.

La gestione agile dei progetti digitali – concentrata sulla collaborazione, sul feedback continuo e sulla capacità di adattarsi a scenari nuovi in rapido cambiamento – velocizza i processi e permette ai team di focalizzarsi sul proprio lavoro.

Di conseguenza, migliorano la qualità del prodotto finale, la soddisfazione del cliente e l’efficacia del processo di sviluppo.

Capitolo 1: Fondamenti di Scrum

Concetti di base: ruoli, eventi e artefatti

Scrum si basa sui tre pilastri fondamentali di trasparenza, controllo e adattamento. Questi principi si manifestano attraverso:

  1. Ruoli ben definiti, ossia il Product Owner, il Scrum Master e il Team di Sviluppo.
  2. Eventi ricorrenti e regolari come lo Sprint, lo Sprint Planning, il Daily Scrum, la Sprint Review e la Sprint Retrospective.
  3. Artefatti specifici che guidano il processo di sviluppo, nello specifico il Product Backlog, lo Sprint Backlog e l’Incremento.

Il framework Scrum: struttura e funzionamento

Il framework Scrum è strutturato in cicli di lavoro chiamati Sprint, della durata di 1-4 settimane.

Ogni Sprint inizia con una pianificazione durante la quale il team seleziona gli elementi del Product Backlog da realizzare.

Durante lo Sprint, il team lavora sugli elementi selezionati mirando a creare un prodotto potenzialmente consegnabile.

Ogni giorno si tiene un breve incontro, il Daily Scrum, per sincronizzare le attività e pianificare le prossime 24 ore.

Alla fine dello Sprint, il team presenta il lavoro svolto durante la Sprint Review e riflette sui miglioramenti da apportare nella Sprint Retrospective.

Differenze tra Scrum e altri approcci di gestione progetti

A differenza di metodologie più tradizionali come il Waterfall, Scrum non segue un approccio sequenziale e predeterminato, ma è altamente iterativo e adattativo.

Mentre il Waterfall richiede una definizione completa e una comprensione del prodotto finale prima dell’inizio dello sviluppo, Scrum permette al prodotto di evolvere attraverso cicli iterativi basati sul feedback continuo degli stakeholder.

Questo rende Scrum particolarmente adatto per progetti in contesti di incertezza elevata o dove i requisiti possono cambiare rapidamente.

Capitolo 2: Ruoli Scrum

Scrum Master: responsabilità e competenze

Lo Scrum Master è una figura chiave all’interno del framework Scrum, che ha il ruolo di facilitatore per il team di sviluppo e per il Product Owner.

Le sue responsabilità principali sono assicurare l’adesione del team ai principi e alle pratiche Scrum e aiutare a rimuovere gli ostacoli che potrebbero impedire al team di raggiungere gli obiettivi dello Sprint.

Questo include promuovere un ambiente di lavoro in cui il team può operare al massimo della sua efficienza, facilitare i vari eventi Scrum (come la Sprint Planning e la Sprint Retrospective), assicurare una comunicazione efficace e una collaborazione fluida tra tutti i membri del team e gli stakeholder esterni.

Le competenze di uno Scrum Master vanno oltre la mera conoscenza della metodologia Scrum.

Richiedono forti capacità interpersonali, tra cui l’ascolto attivo, l’empatia, la capacità di risolvere i conflitti e la leadership.

Un buon Scrum Master è anche un coach sia per il team di sviluppo sia per il Product Owner, che li aiuta a migliorare continuamente i loro processi e la loro collaborazione. Inoltre, deve possedere una solida comprensione delle dinamiche di team e delle tecniche agili per guidare il team verso il raggiungimento degli obiettivi.

Product Owner: ruolo e interazioni

Esiste una figura il cui compito primario è massimizzare il valore del prodotto risultante dal lavoro del team di sviluppo: è il Product Owner.

Responsabile della gestione del Product Backlog, definisce gli elementi del backlog, li prioritizza e ne chiarisce i requisiti in collaborazione con gli stakeholder e il team.

Questo ruolo agisce come punto di incontro tra le esigenze del business, gli utenti finali e il team tecnico, assicurando che il prodotto sviluppato sia quello che meglio risponde alle necessità degli utenti e agli obiettivi aziendali.

Le interazioni del Product Owner sono frequenti, differenti e coinvolgono diversi stakeholder. In particolare ha a che fare con:

  • il Team di Sviluppo, con il quale collabora per fornire dettagli sugli elementi del backlog, risolvere dubbi e aiutare a mantenere la visione del prodotto durante lo sviluppo. È anche responsabile di accettare o rifiutare gli incrementi di prodotto.
  • lo Scrum Master lavora insieme al Product Owner per assicurare che il processo Scrum sia seguito e che gli ostacoli siano rimossi. Lo Scrum Master aiuta il Product Owner a comprendere e applicare al meglio il framework per il bene del progetto.
  • gli Stakeholder esterni compresi clienti, fornitori e altri reparti dell’azienda, per garantire che le esigenze e le aspettative siano chiaramente comprese e adeguatamente rappresentate nel Product Backlog.

Queste interazioni ci rivelano che il Product Owner è il principale responsabile delle scelte strategiche relative al prodotto. Di conseguenza, a questa figura è necessario possedere un’eccellente dose di capacità comunicative, di negoziazione e decisionali.

La sua capacità di agire come collegamento tra vari gruppi e di mantenere una visione chiara e coerente del prodotto è, inoltre, fondamentale per il successo del progetto.

Il Team di Sviluppo: composizione e dinamiche di lavoro

Il Team di Sviluppo (development) nel framework Scrum è composto da professionisti che hanno un compito: creare e consegnare il prodotto.

Questo team si autogestisce, il che significa che non è presente un leader designato che assegna compiti ai membri del team; piuttosto, i membri collaborano per decidere come il lavoro verrà svolto.

Idealmente, il team è multidisciplinare e possiede tutte le competenze necessarie per completare il lavoro senza dover dipendere da persone esterne.

Un Team di Sviluppo tipicamente include da tre a nove persone, una dimensione che permette una comunicazione efficace e un’alta collaborazione.

I membri possono avere diverse specializzazioni – come sviluppo, progettazione, QA (Quality Assurance) e altre funzioni tecniche – ma nel contesto Scrum, ogni membro è semplicemente considerato uno “sviluppatore” (developer), indipendentemente dalla sua area specifica di competenza.

Le dinamiche di lavoro del Team di Sviluppo sono caratterizzate da collaborazione e adattabilità.

Gli aspetti chiave includono:

  • Pianificazione collaborativa. Durante lo Sprint Planning, il team lavora insieme per selezionare gli elementi del Product Backlog che possono essere completati durante lo Sprint e pianifica la strategia per raggiungere gli obiettivi dello Sprint.
  • Sviluppo iterativo e incrementale. Il lavoro viene svolto in cicli (Sprint), che permettono al team di concentrarsi su piccoli incrementi di funzionalità e di fare adattamenti frequenti in base al feedback.
  • Daily Scrum. Questo breve incontro quotidiano serve come momento di sincronizzazione per il team, dove i membri discutono i progressi, i piani per il giorno e gli eventuali ostacoli che si presentano (o potrebbero presentarsi).
  • Rispetto dei ruoli e delle responsabilità. Anche se non vi è un leader formale, il rispetto reciproco e la responsabilità individuale sono essenziali per il funzionamento efficace del team.
  • Feedback e miglioramento continuo. Alla fine di ogni Sprint, il team partecipa alla Sprint Retrospective per riflettere su ciò che ha funzionato bene e su cosa può essere migliorato, promuovendo così un ambiente in grado di crescere continuamente.

L’efficacia del Team di Sviluppo dipende fortemente dalla sua capacità di collaborazione, di rispondere ai cambiamenti e di mantenere un alto livello di comunicazione interna. Questo approccio consente al team di rispettare gli obiettivi di tempo e di qualità, e anche di innalzare la qualità del prodotto finale attraverso iterazioni costanti e l’ascolto dei feedback.

Capitolo 3: Eventi Scrum

Sprint: pianificazione, esecuzione e revisione

Lo Sprint è uno degli elementi centrali della metodologia Scrum.

Di fatto rappresenta un ciclo di lavoro limitato nel tempo durante il quale il Team di Sviluppo procede in modo spedito nello sviluppo del prodotto finito, potenzialmente rilasciabile.

Ecco come si articola uno Sprint nelle sue fasi di pianificazione, esecuzione e revisione.

a) Pianificazione dello Sprint o Sprint Planning

La pianificazione dello Sprint è una sessione in cui il Team di Sviluppo e il Product Owner – coadiuvati dallo Scrum Master – definiscono gli obiettivi e il piano di lavoro per il prossimo Sprint.

Questo incontro serve a:

  • Definire l’obiettivo dello Sprint. Il Product Owner presenta gli elementi più prioritari del Product Backlog, e insieme al team definisce uno scopo chiaro e condiviso per lo Sprint.
  • Selezionare gli elementi del Backlog. Il team sceglie dal Product Backlog gli elementi che si impegna a completare durante lo Sprint, basandosi sulla loro capacità di lavoro e sulle priorità discusse.
  • Sviluppare un piano per il completamento degli elementi. I membri del team pianificano come implementeranno le funzionalità durante lo Sprint, spesso suddividendo i grandi compiti in attività più piccole e gestibili.

b) Esecuzione dello Sprint

Durante lo Sprint, il team lavora sugli elementi selezionati nel Product Backlog per completarli entro la fine dello Sprint.

Le caratteristiche principali di questa fase prevedono:

  • Lavoro focalizzato del team, che si concentra esclusivamente sugli obiettivi dello Sprint, minimizzando le distrazioni e i cambiamenti di direzione.
  • Daily Scrum, ossia un incontro quotidiano di breve durata in cui i membri del team sincronizzano i loro progressi, pianificano la giornata lavorativa e identificano eventuali impedimenti.
  • Auto-organizzazione, ovvero il team gestisce autonomamente le proprie attività, organizzando e riorganizzando il carico di lavoro come necessario per raggiungere gli obiettivi dello Sprint.

c) Revisione dello Sprint o Sprint Review

Al termine di ogni Sprint si tiene una Sprint Review. Questo incontro è dedicato alla presentazione degli incrementi di prodotto realizzati e alla raccolta di feedback.

Durante la Sprint Review:

  • Si dimostra il progresso, quindi il team mostra ciò che ha completato durante lo Sprint, illustra le nuove funzionalità e i miglioramenti apportati al prodotto.
  • Si raccolgono i feedback del Product Owner e degli stakeholder sul lavoro presentato. Questi riscontri possono influenzare le priorità e gli elementi del Product Backlog nei futuri Sprint.
  • In base al feedback ricevuto e alle discussioni durante la review, il Product Owner può aggiornare il Product Backlog per riflettere nuove priorità e requisiti.

Il ciclo dello Sprint si conclude con la Sprint Retrospective, che segue la Review e serve a valutare insieme cosa ha funzionato e cosa meno, per migliorare nel prossimo Sprint e perfezionare continuamente il processo di lavoro.

Daily Scrum: lo stand-up quotidiano

Il Daily Scrum, spesso chiamato anche “stand-up quotidiano” (daily stand-up), serve a mantenere il team allineato e focalizzato sugli obiettivi dello Sprint.

Si tratta di un incontro breve, tipicamente della durata di 15 minuti, che si tiene ogni giorno di lavoro durante lo Sprint. L’obiettivo è allineare le attività e i progressi del team, oltre a identificare rapidamente eventuali impedimenti che potrebbero rallentare o bloccare il lavoro del team.

Il Team di Sviluppo è protagonista del Daily Scrum, mentre lo Scrum Master partecipa in qualità di facilitatore e interviene solo se necessario, e il Product Owner può presenziare principalmente come osservatore e ascoltatore (anche se può essere chiamato a intervenire).

Durante il Daily Scrum, ciascun membro del Team di Sviluppo risponde tipicamente a tre domande fondamentali:

  • Cosa hai completato ieri?
    • Questa domanda aiuta a comprendere il progresso verso gli obiettivi dello Sprint e a mantenere un senso di responsabilità tra i membri del team.
  • Cosa prevedi di completare oggi?
    • Rispondere a questa domanda offre una visione del lavoro pianificato per il giorno corrente, permettendo al team di coordinare gli sforzi e le risorse.
  • Ci sono ostacoli che impediscono il tuo progresso?
    • Identificare gli impedimenti è basilare per permettere allo Scrum Master e al team di intervenire tempestivamente per rimuovere gli ostacoli.

Il Daily Scrum ottimizza la comunicazione, aggiorna ogni componente del team sugli sviluppi giornalieri e sulle sfide affrontate dagli altri, migliora la collaborazione e l’integrazione. In più anticipa i problemi – e quindi riduce ritardi e inefficienze –, favorisce l’adattamento rapido della strategia per meglio raggiungere gli obiettivi e promuove la trasparenza.

Sprint Review e Sprint Retrospective: analisi e miglioramento continuo

La Sprint Review e la Sprint Retrospective si svolgono alla fine di ogni Sprint.

Entrambe hanno come obiettivo il miglioramento continuo, ma si focalizzano su aspetti diversi del processo di sviluppo.

La Sprint Review è dedicata alla valutazione del lavoro completato durante lo Sprint, alla discussione su come il prodotto sta progredendo verso il suo completamento e come si dirige a soddisfare gli obiettivi di business.

Partecipano alla Sprint Review il Team di Sviluppo, il Product Owner, lo Scrum Master e gli Stakeholder. Durante questi incontri, il Team di Sviluppo mostra il progresso del proprio lavoro e si raccolgono feedback.

La Sprint Retrospective segue la Sprint Review e serve a riflettere sul processo di sviluppo stesso, identificando cosa è andato bene e cosa può essere migliorato per i futuri Sprint.

Gli obiettivi dell’incontro sono la valutazione dei processi interni (come eventuali problemi di comunicazione e altri aspetti operativi), l’identificazione di eventuali aree di miglioramento e la pianificazione o implementazione di cambiamenti volti a rendere tutto più efficiente.

Alla Sprint Retrospective partecipano il Team di Sviluppo, lo Scrum Master e il Product Owner.

Entrambi questi eventi sono fondamentali per il ciclo di feedback che è al cuore della metodologia Scrum.

La Sprint Review aiuta il team a rimanere allineato con le aspettative degli stakeholder e le esigenze del mercato, assicurando che il prodotto si stia sviluppando nella direzione giusta.

La Sprint Retrospective si concentra invece sul miglioramento continuo del team, garantendo che ogni Sprint sia più efficace del precedente.

Capitolo 4: Artefatti Scrum

Product Backlog: gestione delle richieste e dei requisiti

Nel framework Scrum, gli artefatti organizzano e tracciano il lavoro durante il ciclo di sviluppo del prodotto.

Tra questi, il Product Backlog riveste un ruolo molto importante, poiché si tratta di un elenco ordinato di tutto ciò che è necessario per migliorare e completare il prodotto. È gestito esclusivamente dal Product Owner, il quale è responsabile della sua definizione, della sua programmazione e del suo aggiornamento continuo. Questo elenco è dinamico e può cambiare in base alle esigenze del business, al feedback degli utenti e all’evoluzione del mercato.

Le voci del Product Backlog sono suddivisibili in:

  • Requisiti. Spesso formulati come “storie utente”, descrivono le funzionalità dal punto di vista degli utenti finali.
  • Miglioramenti. Aggiornamenti o modifiche alle funzionalità esistenti.
  • Correzioni. Risoluzione di errori e problemi identificati.
  • Progetti tecnici. Attività che non sono direttamente visibili agli utenti ma sono necessarie per supportare funzionalità future o migliorare il sistema esistente.

Il Product Owner crea il Product Backlog all’inizio del progetto, elencando le necessità iniziali basate sulla visione del prodotto.

Subito dopo, gli elementi del Product Backlog sono prioritizzati in base al loro valore per il cliente, il rischio, la complessità e le dipendenze. Il Product Owner aggiorna continuamente questa priorità per riflettere i cambiamenti nelle esigenze del business e del mercato.

Infine avviene il cosiddetto “grooming“, ovvero un processo di “affinamento” nel quale il Product Owner e il Team di Sviluppo rivedono gli elementi del Product Backlog per assicurarsi che siano chiari e pronti per essere sviluppati negli Sprint futuri.

Questo include la divisione di grandi elementi in più piccoli, più gestibili, e la chiarificazione di requisiti o accettazione dei criteri.

Durante lo Sprint Planning, il team seleziona gli elementi dal Product Backlog che formeranno lo Sprint Backlog.

Gli elementi scelti sono quelli che il team si impegna a completare durante il prossimo Sprint, basandosi sulle priorità stabilite dal Product Owner.

Il Product Backlog è quindi un artefatto vivo, che evolve con il progetto.

È uno strumento trasparente che fornisce una visione chiara del lavoro futuro a tutti i membri del team e agli stakeholder.

Sprint Backlog: pianificazione e tracciamento delle attività

Un altro artefatto nel framework Scrum, come abbiamo anticipato, è lo Sprint Backlog, essenziale per la pianificazione e il tracciamento delle attività durante uno Sprint.

Funziona come un ponte tra il Product Backlog e il lavoro effettivo che viene eseguito dal Team di Sviluppo.

Lo Sprint Backlog è un insieme di elementi tratti dal Product Backlog che il Team di Sviluppo si impegna a completare durante un Sprint, insieme a un piano per il loro sviluppo. Questo artefatto fornisce una visione chiara e dettagliata di cosa si occuperà il team nel breve termine.

Lo Sprint Backlog è composto da:

  • Elementi del Product Backlog selezionati come le storie utente, i compiti, le correzioni e i miglioramenti che il team ha scelto di realizzare durante lo Sprint.
  • Piano per il completamento degli elementi, dove il team dettaglia i passi necessari per sviluppare ciascun elemento del backlog, spesso scomponendo le storie utente in compiti più piccoli e gestibili.

Durante lo Sprint Planning, il team seleziona gli elementi dal Product Backlog che ritiene di poter completare nel prossimo Sprint, basandosi sulla loro comprensione della capacità di lavoro e delle priorità del Product Owner.

Una volta selezionati gli elementi, il team li scompone in compiti specifici. Questo aiuta a chiarire cosa deve essere fatto e facilita il tracciamento dei progressi.

Infine si passa all’auto-organizzazione e adattamento.

Il team è responsabile per la gestione del Sprint Backlog e questo significa che ogni componente della squadra può aggiornare e riorganizzare il lavoro come necessario per raggiungere gli obiettivi dello Sprint.

All’interno del framework Scrum, lo Sprint Backlog è una rappresentazione dinamica del lavoro che il team prevede di completare in uno Sprint.

Durante il Daily Scrum, il team discute i progressi basandosi su questo artefatto, identificando gli ostacoli e riorganizzando il lavoro, se necessario, per raggiungere gli obiettivi dello Sprint.

Molte squadre usano una board fisica o digitale chiamata Scrum Board per visualizzare e tracciare lo stato dei compiti nel Sprint Backlog. Questa può essere suddivisa in colonne come “Da fare”, “In corso” e “Completato”.

Alcuni team utilizzano un burndown chart per tracciare la quantità di lavoro rimanente nel tempo durante uno Sprint.

Questo aiuta a visualizzare se il team è in linea con il completamento degli obiettivi entro la fine dello Sprint.

Lo Sprint Backlog mantiene il team focalizzato e organizzato, fornisce una struttura chiara per il lavoro quotidiano e facilita l’auto-organizzazione e l’adattamento necessari in un ambiente agile.

Incremento: Definition of Done e progresso del prodotto

L’Incremento rappresenta il risultato concreto e cumulativo del lavoro svolto durante uno Sprint del framework Scrum.

La definizione di “fatto” (done) associata a questo artefatto indica chiaramente quando un pezzo di lavoro è completo e pronto per essere consegnato o presentato agli stakeholder.

In parole semplici, un Incremento è la somma di tutti i prodotti del lavoro completati durante uno Sprint e di tutti gli incrementi degli Sprint precedenti.

Deve essere in una forma sufficientemente finita da poter essere usato o rilasciato, se il Product Owner lo decide.

L’Incremento è una manifestazione tangibile del progresso, dimostra che il team sta effettivamente portando avanti il prodotto.

La Definizione di Fatto (Definition of Done, DoD) è un set di criteri predefiniti che tutti gli elementi del prodotto devono soddisfare per essere considerati completi. Questa definizione assicura la qualità e la coerenza del prodotto finale. I criteri specifici possono variare da un team all’altro o da un progetto all’altro, ma generalmente includono aspetti come:

  • Completeness, che si verifica quando l’elemento include tutte le funzionalità descritte nella storia utente.
  • Testing, ovvero l’elemento è stato adeguatamente testato attraverso test di unità, test di integrazione, e a volte test di accettazione da parte dell’utente.
  • Documentation, che indica che la documentazione necessaria è stata completata.
  • Code review, ossia la conferma che il codice è stato revisionato da altri sviluppatori.
  • Compliance, per garantire che Il lavoro soddisfi tutti gli standard di codice e le linee guida di sicurezza pertinenti.

Il progresso del prodotto in Scrum è misurato attraverso gli incrementi.

Ogni Incremento aggiunge valore al prodotto esistente, costruisce su quello che è stato fatto prima: è di fatto un approccio incrementale che mitiga i rischi, permette un adattamento più flessibile ai cambiamenti e facilita il feedback continuo da parte degli stakeholder.

Allo stesso tempo, però, il progresso deve essere misurato attraverso:

  • Review regolari durante la Sprint Review
  • Feedback continuo raccolto durante queste sessioni
  • Misurazione del valore da parte del Product Owner

Capitolo 5: Implementazione di Scrum

Come può essere implementato il framework Scrum all’interno di un’organizzazione? Principalmente può avvenire attraverso due approcci principali: l’adozione graduale e il cambiamento radicale.

La scelta tra queste modalità dipende da fattori come la cultura aziendale, la dimensione dell’organizzazione e la disponibilità degli stakeholder ad accettare cambiamenti.

Adozione graduale

Integrare le pratiche Scrum a poco a poco e quindi attraverso un’adozione graduale, riduce i rischi e permette ai membri del team e agli stakeholder di abituarsi un po’ per volta ai cambiamenti nelle dinamiche di lavoro. Tipicamente questo comporta:

  • Minore resistenza al cambiamento. Introducendo Scrum in maniera incrementale, i dipendenti hanno più tempo per comprendere e adattarsi alla nuova metodologia.
  • Maggiore flessibilità. L’adozione graduale permette all’organizzazione di testare Scrum su piccoli progetti o singoli team, valutando l’efficacia del framework prima di un roll-out più ampio.
  • Apprendimento progressivo. Gli errori o le difficoltà incontrate nei primi stadi possono essere risolti prima di adottare Scrum su scala più ampia.
  • Necessità di più tempo per osservare i reali benefici apportati dal metodo Scrum.
  • Possibile incoerenza. Diverse parti dell’organizzazione potrebbero trovarsi a differenti livelli di adozione e causare potenziali disallineamenti.

Cambiamento radicale

Il cambiamento radicale, spesso chiamato “big bang“, implica l’adozione completa e immediata di Scrum in tutta l’organizzazione. Questo approccio è più drastico e può essere efficace in situazioni dove è necessario un cambiamento rapido e profondo.

Questo comporta essenzialmente:

  • Risultati rapidi. L’organizzazione può vedere i benefici di Scrum più velocemente, poiché il framework viene adottato in modo completo e immediato.
  • Uniformità. Tutti i team passano a Scrum nello stesso momento, il che può facilitare la comunicazione e la collaborazione tra differenti reparti.
  • Alta resistenza al cambiamento. Un cambiamento così rapido può incontrare significativa resistenza da parte dei dipendenti che si sentono sopraffatti dalle nuove richieste.
  • Rischio maggiore. Se l’implementazione fallisce, il rischio associato a un cambiamento radicale è maggiore rispetto all’adozione graduale.

Spesso, le organizzazioni optano per un approccio misto, con un’adozione graduale in aree selezionate prima di procedere a un’implementazione più estesa basata sui successi e le lezioni apprese inizialmente.

Sfide comuni nell’implementazione di Scrum

L’implementazione di Scrum offre indubbiamente molti benefici, tuttavia presenta anche diverse sfide che le organizzazioni devono affrontare.

Ecco alcuni ostacoli tipici e suggerimenti per superarli:

1. Resistenza al Cambiamento

La resistenza al cambiamento è una delle sfide più grandi.

Tra i membri del team e i dirigenti possono verificarsi atteggiamenti riluttanti a lasciare metodi tradizionali a loro familiari.

Un ottimo modo per risolvere la cosa è comunicare chiaramente i benefici di Scrum, coinvolgere i dipendenti nel processo di transizione e offrire formazione e assistenza continua per facilitare l’adattamento.

2. Comprensione e implementazione scorretta di Scrum

Spesso la metodologia Scrum viene parzialmente compresa o male implementata.

Alcuni team possono pensare di utilizzare Scrum solo perché adottano alcune delle sue pratiche, come gli stand-up quotidiani, senza abbracciare completamente i suoi principi fondamentali.

La questione è risolvibile: è sufficiente investire in formazione certificata – dedicata i membri del team, inclusi Product Owner e Scrum Master – e assicurarsi che il processo sia seguito con rigore.

3. Ruoli e responsabilità non chiari

Una comprensione errata o incompleta dei ruoli all’interno di Scrum può portare a confusione e inefficienze.

Per esempio, in un simile contesto può esistere un Product Owner che non è pienamente coinvolto o uno Scrum Master che non facilita adeguatamente il processo.

Definire chiaramente i ruoli e le responsabilità di ogni membro del team e garantire che ogni ruolo sia occupato da persone adeguatamente formate e impegnate, è il rimedio efficace per questa situazione.

4. Gestione del Backlog

Un Product Backlog mal gestito sfocia in una pianificazione inefficiente e nella mancanza di focus sulle priorità vere del business.

Come evitarlo? Assicurando che il Product Owner mantenga il backlog ordinato, aggiornato e priorizzato, coinvolgendo stakeholder e team nello sviluppo e nella sua revisione.

5. Sfiducia nell’auto-organizzazione

Le organizzazioni abituate a strutture gerarchiche possono trovare difficile adattarsi alla natura auto-organizzata dei team Scrum, che richiede fiducia nelle capacità del team di gestire e dirigere il proprio lavoro.

È possibile scongiurare che questo accada creando un ambiente di supporto dove il team può sperimentare e imparare dai propri errori, dove la leadership offre supporto senza micro management.

6. Mancanza di coinvolgimento degli stakeholder

In alcuni casi, gli stakeholder non sono sufficientemente coinvolti nel processo Scrum, il che può portare a disallineamenti tra le aspettative del team e le esigenze del business.

La soluzione? Includere regolarmente gli stakeholder nelle Sprint Reviews e in altre fasi di feedback per assicurare che il prodotto sviluppato risponda alle necessità del business.

7. Cambiamenti culturali profondi

Scrum non è solo un cambio di processi, ma anche un cambiamento culturale che richiede un approccio diverso al lavoro, alla collaborazione e al fallimento.
È quindi importante supportare il cambiamento con una leadership che pratichi e supporti i valori agili e che funga da modello per il resto dell’organizzazione.

L’adozione dello Scrum porta con sé alcune sfide che richiedono un impegno costante e un approccio strategico, nonché il coinvolgimento dell’intera organizzazione in un percorso di crescita continua verso una maggiore agilità.

Miglioramenti e ottimizzazioni nel tempo

Per ottenere il massimo dall’implementazione di Scrum, le aziende devono essere propositive e apportare miglioramenti ai loro processi. Esistono strategie efficaci per garantire che Scrum sia correttamente inserito nel contesto d’impresa e continui a evolversi e adattarsi alle esigenze mutevoli del business e del team di sviluppo:

1. Sprint Retrospectives Approfondite

Le Sprint Retrospectives sono riunioni durante le quali il team riflette su ciò che ha funzionato bene e su ciò che potrebbe essere migliorato.

È bene evitare che queste diventino un’abitudine fine a se stessa: si tratta di opportunità per apportare cambiamenti positivi concreti. Per questa ragione si deve promuovere la partecipazione attiva e diretta di tutte le figure coinvolte e stabilire insieme le azioni da compiere.

2. Formazione continua

Introdurre la metodologia Scrum non basta: è necessario investire in workshop regolari, certificazioni aggiuntive e occasioni di apprendimento per tutto il team.

3. Migliorare la collaborazione con gli stakeholder

Gli stakeholder devono essere coinvolti per migliorare la qualità e la rilevanza degli incrementi prodotti.

Per farlo è possibile strutturare le Sprint Reviews in modo che facilitino un dialogo costruttivo, considerare l’uso di strumenti di gestione dei progetti e di piattaforme di comunicazione che migliorino la trasparenza e la collaborazione.

4. Monitoraggio e misurazione delle prestazioni

Quanto è utile misurare il successo delle implementazioni Scrum attraverso metriche appropriate? Anzitutto è l’unico modo concreto per farlo, oltre a essere l’unico che può aiutare a visualizzare il progresso e identificare le aree di miglioramento.

Queste metriche possono essere la velocità del team, la qualità del prodotto (ad es., tassi di difetti) e la soddisfazione del cliente.

5. Rifinire la definizione di “fatto”

La definizione di “fatto” può evolvere man mano che il team matura e che le aspettative del prodotto cambiano. È buona abitudine rivedere regolarmente la definizione di “fatto” per assicurarsi che sia coerente e che rifletta accuratamente i requisiti di qualità attuali.

6. Adattare Scrum al contesto organizzativo

Scrum è una metodologia chiara, composta da diversi elementi precisi, ma la sua struttura è flessibile.

Il metodo può essere adattato per meglio per incontrare le specificità del contesto di un’organizzazione, senza compromettere i principi fondamentali dell’agilità. Infatti, si possono personalizzare i cerimoniali e le pratiche Scrum per massimizzare il valore specifico del progetto, per esempio, modificando la lunghezza degli Sprint o adattando il focus delle Sprint Planning Meetings.

7. Promuovere una cultura di leadership positiva

Una leadership che supporta la crescita, l’autonomia e l’empowerment del team può trasformare il modo in cui Scrum viene percepito e praticato. I leader e gli Scrum Master devono essere incoraggiati a porsi come mentori e facilitatori, anziché manager tradizionali.

Strumenti e risorse Scrum

Software per la gestione Scrum

La scelta del giusto software di gestione Scrum è dirimente nel supporto efficace del team nello sviluppo agile dei prodotti. Questi strumenti aiutano a organizzare i backlog, pianificare gli sprint, tracciare il progresso e facilitare la comunicazione. Ecco alcuni dei software più popolari e affidabili nel campo della gestione Scrum:

  • Jira Software
  • Trello
  • Asana
  • Scrumwise
  • VersionOne
  • Microsoft Azure DevOps
  • ClickUp

Quando si sceglie uno strumento di gestione Scrum, è importante considerare la dimensione del team, la complessità del progetto, il budget disponibile, la necessità di integrazione con altri software e altre eventuali peculiarità della situazione.

Il nostro consiglio? Sfruttare al massimo il periodo di prova per capire se si tratta dello strumento giusto.

Materiale formativo e comunità online

La comunità agile in generale è molto attiva, sia offline che online, e tutti possono approfondire le pratiche Scrum attraverso le risorse formative di qualità che si trovano sul web e non solo.

Libri

  1. “Scrum: The Art of Doing Twice the Work in Half the Time” di Jeff Sutherland, uno dei creatori di Scrum, offre un’introduzione comprensiva e coinvolgente a questa metodologia.
  2. “Agile Estimating and Planning” di Mike Cohn, che fornisce tecniche dettagliate su come pianificare e stima i progetti in un ambiente agile.
  3. “Essential Scrum: A Practical Guide to the Most Popular Agile Process” di Kenneth S. Rubin. Questo libro offre una guida completa allo Scrum, inclusi dettagli su ogni ruolo, rituale e artefatto.
  4. “The Scrum Fieldbook: A Master Class on Accelerating Performance, Getting Results, and Defining the Future” di J.J. Sutherland. Questo libro approfondisce come Scrum può essere applicato e adattato in vari contesti oltre lo sviluppo software.

Corsi Online

  1. Scrum Alliance offre corsi certificati per ScrumMasters, Product Owners, e altri ruoli Scrum. Questi corsi sono ideali per chi cerca una comprensione approfondita e una certificazione riconosciuta.
  2. Udemy, Coursera, e LinkedIn Learning offrono una vasta gamma di corsi su Scrum e Agile per tutti i livelli, dalla base fino a corsi avanzati.
  3. Scrum Alliance Certified ScrumMaster (CSM) Course: questo è uno dei corsi preferiti da chi desidera diventare ScrumMaster. Offre una solida base teorica oltre a pratiche interattive.
  4. Scrum.org Professional Scrum Master (PSM): Un altro percorso di certificazione rispettato, con più livelli che riflettono la profondità della conoscenza e della competenza nel ruolo di Scrum Master.

Video e Tutorial

  1. YouTube ha innumerevoli tutorial e sessioni formative gratuite che coprono vari aspetti di Scrum.
  2. Scrum.org fornisce risorse video per comprendere meglio le pratiche e i principi di Scrum.

Comunità Online

Esiste anche la possibilità di partecipare a conferenze e workshop dedicati, dove si possono incontrare esperti del settore (e trovare occasioni di lavoro).

  1. Agile Conference: Organizzata da Agile Alliance, questa conferenza annuale riunisce professionisti da tutto il mondo per condividere conoscenze, esperienze e innovazioni nel campo Agile.
  2. Regional Scrum Gatherings: Questi eventi localizzati offrono presentazioni, workshop e sessioni di networking focalizzate su specifici aspetti e sfide di Scrum.

Sul web si possono trovare valide community sul tema, come:

  1. Scrum.org Community
    • Una piattaforma dove praticanti Scrum possono discutere, trovare risorse, e condividere le loro esperienze e sfide.
  2. Scrum Alliance Community
    • Offre un forum per i membri per connettersi, oltre a risorse educative e opportunità di networking.
  3. Agile Alliance
    • Una comunità globale che promuove le pratiche agile. Fornisce risorse educative, conferenze e supporto per professionisti agili.
  4. LinkedIn Groups
    • Gruppi come “Agile and Lean Software Development”, “Scrum Practitioners”, o “Agile Project Management” favoriscono il networking e lo scambio di conoscenze.
  5. Reddit
    • Subreddit come r/agile e r/scrum offrono uno spazio per discussioni informali, consigli e supporto da altri professionisti agili.
  6. Meetup
    • Cerca gruppi locali su Meetup.com che si concentrano su Agile e Scrum. Durante questi incontri potrai trovare diverse opportunità di confronto, apprendimento e networking.

Webinar e podcast

  1. Scrum Inc. Webinar: Webinar condotti da esperti di Scrum, spesso con la partecipazione di Jeff Sutherland, uno dei fondatori di Scrum.
  2. Agile Uprising Podcast: Questo podcast copre una vasta gamma di argomenti relativi alle metodologie Agile e Scrum, con interviste a leader del pensiero nel campo.

Piattaforme di Apprendimento Continuo

  1. Pluralsight e Skillshare: Offrono corsi su Agile e Scrum, ideali per chi cerca apprendimento a proprio ritmo con un focus pratico.
  2. ACM Learning: Fornisce una vasta gamma di risorse di apprendimento, incluse lezioni su Agile e Scrum, per i professionisti del settore informatico.

Gruppi di Discussione Online e Forum

  1. Stack Exchange Network (Project Management Stack Exchange): Una piattaforma di Q&A dove si possono porre domande specifiche su problemi di Scrum e ricevere risposte dalla comunità.
  2. Agile & Scrum Master Group on Facebook: Un gruppo attivo dove i membri discutono di esperienze, sfide e successi nell’implementazione delle pratiche Agile e Scrum.

Utilizzo di Software Educativo

  1. Strumenti come Scrum Simulation with LEGO, che offrono un modo interattivo e coinvolgente per comprendere la dinamica di Scrum attraverso la simulazione del processo in un ambiente di squadra.

Conclusioni

Scrum è dunque un approccio potente che, quando implementato correttamente, può trasformare la gestione del progetto digitale, portando a una maggiore efficacia e a prodotti di migliore qualità, consegnati in modo più efficiente e con maggiore soddisfazione del cliente e del team.

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